La storia

La storia di Rocca San Giovanni è legata indissolubilmente a quella della vetusta Abbazia di San Giovanni in Venere. Il più antico documento finora rintracciato in cui si cita il nostro paese è del 1047: si tratta di un privilegio dell’Imperatore Enrico III per la concessione di diversi territori in favore dell’Abbazia di S. Giovanni in Venere.

Il piccolo nucleo abitato era poco distante da quello attuale ed in posizione arroccata sul limitare del crinale. Tradizionalmente se ne fa risalire all’Abate Oderisio I la trasformazione in castello (1076), a cui si pose il nome “Rocca di San Giovanni in Venere”, dotandolo di mura difensive e di una torre d’avvistamento ben visibile dall’Abbazia.

La Rocca divenne così un sicuro rifugio per l’Abate e per i monaci durante le rivoluzioni del regno. Nel 1200 l’Abate Oderisio II fortifica una parte del borgo di Rocca, all'esterno del castello, dove esisteva anche una chiesa con alcune fosse granarie di proprietà dei monaci. E’ l’istituzione vera e propria della comunità roccolana, disposta ad accogliere anche abitanti delle vicine contrade; ciò è sancito con un privilegio, da lui concesso agli abitanti. Lo Statuto, formato di 31 articoli, regolerà i rapporti tra i cittadini, la società civile e l’Abbazia per molti anni.

Eventi storici:

1346: Mille lancianesi armati assaltano la Rocca con l’intenzione di sequestrare l’Abate di S. Giovanni che vi si era rifugiato, ma l’impeto si infrange contro le possenti mura del Castello. I responsabili del misfatto vengono puniti dalla regina Giovanna il 20 dicembre dello stesso anno.

1381: Ugone Orsini conte di Manoppello saccheggia la Badia e cerca di espugnare il castello di Rocca dove si è rifugiato l’Abate con i monaci; le milizie lancianesi accorse in aiuto mettono in fuga l’assalitore liberando l’assedio. Per ricompensa, Lanciano ricevette nel 1385 il porto di S. Vito in enfiteusi perpetua.

1441: Si apre l’era degli Abati commendatari per S. Giovanni in Venere le cui ripercussioni negative si protrarranno fino all’arrivo dei Padri dell’Oratorio di Roma (1585).

1443: Comincia il carosello di vari signorotti del circondario che si definiscono, presunti o tali, padroni di Rocca S. Giovanni.

1456: Catastrofica scossa di terremoto che sconvolge l’Abbazia e molti paesi circostanti tra cui anche Rocca.

1550: Per ordine del Viceré di Napoli si costruiscono le torri di avvistamento lungo le coste del regno. Anche nella nostra marina negli anni successivi, circa 1556, viene costruita la "Torre del Cavalluccio".

1556: Il feudo risulta intestato alle famiglie De Letto, Di Monte, Ricci e Caramanico.

1627: La Congregazione dell’Oratorio di Roma rileva tutte le parti di giurisdizione (Criminale, Civile e Mista) ai possessori lancianesi De Letto, De Monti, Ricci e pongono a rappresentarli per quella Criminale il barone Bernardino Colizzi di Rocca S. Giovanni.

1627: Altro catastrofico terremoto che rade al suolo quasi tutto il nostro paese.

1643: Istituzione del Monte frumentario di Rocca S. Giovanni e Villa Scorciosa, fondato dal P. Virgilio Spada.

1799: Le Masse antifrancesi provenienti dai paesi vicini attaccano ed espugnano il castello di Rocca dove resisteva un picchetto della guardia repubblicana.

1820/21: Durante i moti Carbonari, Rocca ospita una rivendita; Gran Maestro viene nominato Nicola Croce.

1861: Per sicurezza del transito ferroviario viene abbattuta la torre di guardia del “Cavalluccio” posta alla marina.

1943: I tedeschi fanno saltare la torre di Oderisio I, ultima testimone dell’antica Rocca.